Edoardo Balletta
Tra distopia e catastrofe
Spazi, tempi e forme della narrativa speculativa in quattro romanzi ispanoamericani contemporanei
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Partendo da una ricostruzione dei rapporti tra utopia e distopia il saggio analizza spazi, tempi e forme della narrativa speculativa in quattro romanzi ispano-americani contemporanei (La suma de los ceros di Eduardo Rabasa, Kentukis
Partendo da una ricostruzione dei rapporti tra utopia e distopia il saggio analizza spazi, tempi e forme della narrativa speculativa in quattro romanzi ispano-americani contemporanei (La suma de los ceros di Eduardo Rabasa, Kentukis di Samanta Schweblin, Plop di Rafael Pinedo e Tejer la oscuridad di Emiliano Monge) mostrando come queste narrative riflettano le contraddizioni, le paure ma anche i desideri del presente. Le opere vengono lette nel quadro del dibattito internazionale sul “dystopic turn” che viene qui interpretato non tanto o non solo come un’istanza critica del presente ma come un agente di assuefazione al realismo capitalista. L’America Latina emerge così come un laboratorio privilegiato di immaginari radicali in cui l’angoscia del collasso convive, da sempre si potrebbe dire, con la ricerca di orizzonti utopici. Ne emerge un percorso critico che, oltre a smascherare i meccanismi di alienazione e dominio, invita a ripensare il potenziale utopico della letteratura come luogo di produzione di immaginari di resistenza, di speranza e di mutuo appoggio.
In uscita
Informazioni
Indice
Introduzione. Una critica radicale o una “brutta vacanza”?
Immaginari utopici tra Europa e America Latina
La mistica del potere neoliberale: La suma de los ceros di Eduardo Rabasa
Tecnologica: sorveglianza volontaria e alienazione quotidiana in Kentukis di Samanta Schweblin
Apocaliptica: dopo il collasso. Plop di Rafael Pinedo
Di-speranza: Tejer la oscuridad di Emiliano Monge tra collasso e mutuo appoggio
Per (non) concludere: prosocialità e sopravvivenza
Bibliografia